Verità a supposte: “Se incontri il Buddha per la strada uccidilo!”
In un mondo dove tutti credono di avere la verità in tasca, pieno di guru e uomini forti al comando, osannati e mai messi in discussione da tifosi che si comportano come un branco, bisognerebbe fermarsi ad ascoltare le ragioni dell'”altro”.
Solo successivamente, in ragione dell’ascolto, si potrà agire in consapevolezza.
È – in ogni momento – l’ora di scegliere fra l’essere autentici, ascoltando l’altro, o conformarci alla convenienza/comodità, calpestandolo. La coerenza fra pensiero-parola-azione ci restituisce la cifra dell’autenticità. Significa riuscire a prendersi la responsabilità del proprio agire.
Non a caso, il 17 Febbraio 2020, a 420 anni dal rogo di Giordano Bruno ci incontreremo ancora una volta per il prossimo appuntamento con Parole Guerriere a Montecitorio: L’Ora della Scelta.
Spesso abbiamo paura delle ripercussioni delle nostre scelte, di non essere capiti o amati a causa loro. Esempi come quelli di Giordano Bruno ci ricordano, in maniera potente, di cosa gli esseri umani sono capaci di fare, in un senso o nell’altro.
Parole Guerriere nasce e soprattutto continua a camminare proprio dalla consapevolezza di questa dinamica universale che, volente o nolente, caratterizza l’agire dell’Essere Umano.
«Il monito del maestro zen “Se incontri il Buddha per la strada uccidilo!” insegna a non cercare la realtà in ciò che è esterno a noi. Uccidere il Buddha quando lo si incontra significa distruggere la speranza (infantile) che qualcuno all’infuori di noi possa essere il nostro padrone». Un D-io vendicatore e padrone che cerchiamo di replicare nella nostra vita e nella nostra società non è quello che è stato rivelato anche in Occidente. La figura del Cristo ci ha mostrato, attraverso l’esempio, che solo nel mistero relazionale può affiorare il Vero, il Giusto, Il Buono, il Bello.
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