POMERIGGI POPOLARI A MONTECITORIO: DEMOGRAFIA E FEMMINICIDIO

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– PER ACCEDERE ALLE SALE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI È INOLTRE OBBLIGATORIO UN DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO E PER I SIGNORI È OBBLIGATORIA LA GIACCA.

Gli esperti: Chiara Gamberale (scrittrice), Stefano Zamagni (economista), Maria Rita Parsi (psicoterapeuta)
I politici: On. Fabio Rampelli (Vicepresidente Camera dei deputati), On. Anna Ascani (Vicepresidente Camera dei deputati), On. Giuseppe Fioroni (ex Ministro della Publica Istruzione)

L’evento in questione vorrebbe indagare l’interconnessione esistente fra due fenomeni che, a tutta prima, potrebbero apparire non correlati: la questione demografica e il femminicidio. 

Viviamo in un’epoca di profonde sofferenze interiori e di una tragica ricerca dell’identità. La nostra esposizione ad una fragilità inedita, accende in noi molteplici paure che bloccano o rendono molto complicate le relazioni.

Il tasso negativo di natalità del Paese, ci appare la cartina di tornasole di quanto su esposto. Le conseguenze politiche, sociali ed economiche del fenomeno sono immense e troppo spesso sottovalutate.

Il femminicidio, pur manifestandosi come fenomeno limite e patologico, ci restituisce la cifra di un problema profondissimo di educazione emotiva, spirituale e civica. Sembra che l’equilibrio fra il maschile e il femminile dentro ognuno di noi, sia messo a dura prova in questo tempo di transizioni epocali in cui siamo immersi.

Le relazioni interpersonali e con la natura, vissute nel mondo reale “ad alta risoluzione“, vengono percepite sempre più come un rischio. Il richiamo del mondo virtuale, di fatto un vivere “a bassa risoluzione“, appare invece più appagante e sostenibile. L’illusione del contatto inibisce la relazione.

Sarà interessante assistere al dialogo che il “tavolo politico”, a partire dalle diverse sensibilità di provenienza, sarà sollecitato ad imbastire sulla base degli interventi dei relatori che parleranno “dal podio” dell’Aula.

CI saranno, poi,  tre domande provenienti dalla platea, che raccoglieremo in forma scritta.

Ci siamo domandati a lungo se avesse ancora senso organizzare dei dibattiti a Montecitorio per cercare di fare quello che abbiamo sempre fatto: alimentare l’ascolto e il dialogo fra intellettuali, politici e popolo.
Ma noi sappiamo che il coraggio è quello delle tre del mattino; che le parole creano mondi; che molto spesso un muro può trasformarsi in una finestra; che se vuoi conoscere davvero qualcosa, devi entrarci dentro!
Sentiamo ancora il bisogno di far entrare le persone cosiddette “comuni” dentro il Tempio della Democrazia, oggi percepito come inaccessibile palazzo del potere, per sollecitare la classe politica a confrontarsi con gli esperti sulle grandi questioni – dal clima alla tecnologia, dalla demografia alla geopolitica – che riguardano il destino dell’Essere Umano e della Terra.
Stiamo assistendo ad una radicale spoliticizzazione delle persone, private ormai di valide prospettive interpretative per vivere pienamente il proprio tempo.
In una realtà percepita come deludente, la sfida di come si fa a vivere coinvolge tutti e ci espone ad una fragilità inedita. Costruire con noi stessi e con chi incrocia la nostra traiettoria umana una relazione autentica appare l’unica via per riaccendere il desiderio di dare un senso alla vita.
Si possono innescare processi senza alcuna smania di occupare spazi! Che ne dici? Verrai, ancora, ad un nostro incontro a Montecitorio?
L’evento in questione indagherà l’interconnessione esistente fra due fenomeni che potrebbero apparire non correlati: la questione demografica e il femminicidio.
Viviamo in un’epoca di profonde sofferenze interiori e di una tragica ricerca dell’identità. Le nostre molteplici paure bloccano o rendono molto complicate le relazioni.
Il tasso negativo di natalità del Paese, ci appare la cartina di tornasole di quanto su esposto. Le conseguenze politiche, sociali ed economiche del fenomeno sono immense e troppo spesso sottovalutate.
Il femminicidio, pur manifestandosi come fenomeno limite e patologico, ci restituisce la cifra di un problema culturale profondissimo di educazione emotiva, spirituale e civica. Sembra che l’equilibrio fra il maschile e il femminile dentro ognuno di noi, sia messo a dura prova in questo tempo di transizioni epocali in cui siamo immersi.
Le relazioni interpersonali e con la natura, vissute nel mondo reale “ad alta risoluzione”, vengono percepite sempre più come un rischio. Il richiamo del mondo virtuale, di fatto un vivere “a bassa risoluzione”, appare invece più appagante e sostenibile. L’illusione del contatto inibisce la relazione.
Come vedrai ci saranno tante novità. Un format completamente nuovo, molto più agile, tanti protagonisti. Leggi il programma e compila il form per partecipare. Ti aspettiamo!

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